28 febbraio 2012

Arieccomi...con la Pizza in versione VEG!

Finalmente riesco a fermarmi e dedicare un po' di tempo al mio caro blog e naturalmente a voi.
Come vi accennavo sono stati giorni pieni pieni e non solo in senso figurato, anzi! Avevamo il corridoio invaso da immensi scatoloni che contenevano delle belle scarpette tutte colorate pronte per essere sfoggiate in questi giorni di simil-primavera...ma prima di poterle fare uscire e poterle far saltellare nella nostra piccola ma graziosa vetrina ci è toccato sistemare il magazzino! Il negozio con tutti questi colori sembra quasi più grande...non ne potevamo più di nero, marrone e colori scuri! Al Piccolo Lord la primavera è già arrivata...non si sa mai che arrivi presto anche fuori ;)
Ma torniamo a noi...come vi avevo anticipato la mia alimentazione vegana non mi pesa molto quando si parla di pranzi e cene consuete...i dolori iniziano con i dolci (e in questo Sara mi ha dato una grossa mano) ma soprattutto con la pizza!
Almeno una volta alla settimana faccio la pizza in casa, e io adoro la pizza solo mozzarella!
Questa volta ho deciso di resistere alla tentazione e ho preparato 2 pizze VEG!
La prima è farcita con pomodoro e fricò.
Nel fricò ho messo cipolla, zucchine e peperoni gialli. Il fricò ho scoperto avere ingredienti diversi in base alla regione, io lo intendo alla romagnola dove si prepara tipo la peperonata. Ho usato solo le verdure che avevo in casa ma potete metterci veramente di tutto.
PREPARAZIONE: ho tagliato a cubetti tutte le verdure e le ho messe in padella con un po' di Olio Evo, un goccino d'acqua e un pizzico di sale. Le ho fatte stufare a fuoco lento fino a che non erano cotte. Circa 20 minuti.
L'altra pizza invece era farcita con patate, che avevo precedentemente sbollentato, radicchio, funghi misti e panna vegetale.
INGREDIENTI per l'impasto:
200 gr di farina 0
200 gr di farina di semola
200 gr di pasta madre rinfrescata
200 gr acqua
1 cucchiaino di sale e 1 di zucchero di canna
1 cucchiaio di Olio EVO

PROCEDIMENTO: far sciogliere la pasta madre con l'acqua tiepida. Aggiungere la farina, il sale, lo zucchero e l'olio. Quando l'impasto sarà liscio ed elestico, dividire in due panetti (uno a teglia) e mettere in un luogo caldo a lievitare per almeno 6 ore.
Io, faccio la pizza in due teglie piuttosto piccole perchè ho solo il fornetto elettrico. Quindi con queste quantità riesco ad infornare 2 teglie. Per chi cuoce nel forno normale queste dosi vanno bene per una teglia standard.
Dopo aver fatto lievitare, stendo l'impasto con le mani direttamente nella teglia unta o ricoperta con carta da forno, farcisco a piacere e cuocio per circa 20 minuti.

Vi lascio con un piccolo assaggio non solo di queste buonissime pizze ma anche del nostro negozio, con la vetrina decorata da noi!
Buona Primavera!

24 febbraio 2012

Scarpe&Saldi

Amiche perdonate l'assenza di questi giorni ma siamo letteralmente sommersi delle scarpe!
Le aziende fanno arrivare le nuovi collezioni quasi contemporaneamente (si metteranno d'accordo?!) e quindi non vi dico com'è ridotto il nostro povero magazzino...tra l'invernale da mettere via (ma ci sono ancora i saldi) e la primavera che avanza spavalda (speriamo in tutti i sensi ^_^!!!).
Non mi sono dimenticata di voi nè tanto meno del mio amato giovane blog!
Ritornerò prestissimo, ho provato alcune ricettine che non vedo l'ora di farvi "assaggiare"!
Baci baci

18 febbraio 2012

Esperimenti vegani...i dolci: dalla Tenerina alla Morbidina di Sara!

Da quando abbiamo deciso, io e M, di avvicinarci alla cucina Vegana, ho incontranto due difficoltà maggiori. La prima è la pizza: io che mangio la pizza bianca, solo mozzarella, con qualunque cosa sopra, ma assolutamente senza pomodoro, come posso mangiare una pizza vegana???
Questo è un problema che non sono ancora riuscita a risolvere anzi se voi amiche vegane con molta più esperienza di me avete qualche suggerimento, io sono tutta orecchie!
Il secondo problema sono i dolci! Adesso io capisco e condivido tutti i motivi che ci spingono a mangiare vegano, che siano di natura etico/morale o di natura salutista...ma è sicuramente accertato che la migliore pasticceria è fatta con latte, uova e burro...soprattutto tanto burro!
Per quanto rigurda il secondo problema ho iniziato con gli esperimenti.
Il primo, mal riuscito, doveva essere la famosa tenerina ferrarese che è fatta principalmente di burro e cioccolato fondente. Ho provato a riproporla sostituendo il burro con la margarina vegetale...è venuto fuori un Ciocorì fondente! Non c'era nulla della morbidezza tipica della tenerina ed era molto più unta di quando uso il burro.
Per il secondo esperimento ho pensato di affidarmi a mani più esperte e ho voluto provare la torta di Sara. La ricetta è stata copiata pari pari, la trovate qui, l'unica modifica da me apportata è stata la sostituzione delle banane con 300 gr di pera frullata. Unico motivo: non avevo le banane e dovevo finire delle pere che ci stavano per lasciare!
Beh devo dire che il risultato mi ha sorpreso...



Non mi resta che promettere che mi impegnerò di più e non mi farò scoraggiare dai ciocorì inaspettati...
Sapete che adoro dedicare i post...probabilmente in un'altra vita ho vinto molti Oscar e ho fatto molti discorsi da quel palco lì ;)
Questo post lo dedico a tutte/i le bloggerine che ogni giorno non solo cucinano per le loro famiglie ma hanno anche la pazienza di condividere con la rete i loro piatti. Che siano ricette vegane, vegetariane o onnivore, il punto è che lì fuori c'è un mondo, un mondo fatto di tante cose diverse e l'importante è non perdere la curiosità e la voglia di conoscere. Non diciamo "No!" a prescindere solo perchè ci sembra che i nostri gusti siano altri. Proviamo, sperimentiamo e impariamo ad apprezzare anche le cose diverse da noi, che si tratti di incontrare un nuovo sapore, un nuovo "credo" o semplicemente un'idea diversa.
Io personalmente voglio imparare a schiudermi davanti a qualunque cosa con ancora più curiosità tanto più questa sia diversa da me...
Buon week end!

16 febbraio 2012

Zucca Sweet Zucca!

Come ogni martedì anche questa settimana sono andata, con Guido, a far visita agli amici di campagna amica!
A loro va tutta la mia stima, perchè non solo si alzano all'alba per essere in piazza già alle 7:30, ma stanno poi tutta la mattina al freddo per vendere i loro prodotti.
Dopo aver comprato broccoli, patate, radicchi, carote, finocchi, bieta, kiwi e mele (per un totale di 16€!!!) ho chiesto se avevano una zucca e mi è stato risposto che le zucche ormai sono quasi tutte finite!

Non immaginate lo shock! Lo so che la zucca è tipicamente autunnale, ma io ne ho comprato una proprio la scorsa settimana e proprio non me l'aspettavo di dovermene separare già così presto!
A casa ho deciso quindi di preparare un ristottino con un pezzo di zucca rimasto...nella speranza che riesca prima del prossimo autunno a trovarne almeno un'altra!

INGREDIENTI:
200 gr riso semi integrale biologico (anche questo comprato al mercato)
300 gr zucca
1/4 di cipolla
Brodo vegetale 1 litro
Sale e curry q.b.
Olio EVO

PROCEDIMENTO: tagliare a pezzetti la zucca e metterla in una pentola antiaderente assieme alla cipolla tritata e all'olio EVO. Aggiungere un po' di brodo vegetale, in cui ho fatto sciogliere anche il curry, e coprire per circa 5 minuti affinchè si ammorbidisca. Schiacciare leggermente con una forchetta e aggiungere il riso.
Dopo aver fatto insaporire il riso con la zucca per qualche minuto aggiungere il brodo vegetale fino a coprire. Da qualche parte ho letto che per ottenere un ottimo risotto il brodo andrebbe aggiunto solo per tre volte. Io per circa 200 gr di riso uso 1 litro scarso di brodo.
Trascorso il tempo di cottura del riso mantecare a fuoco spento aggiustando di sale e aggiungendo un po' di pepe nero.
Servite!

Il curry rende più speziato il sapore dolciastro della zucca che nei piatti salati a non tutti puo' piacere e ne esalta ancora di più il colore!
Spero di trovare ancora una zucchetta per potermi/vi deliziare con qualche altra ricettina colorata.
A presto!


14 febbraio 2012

Amerigo dal 1934...trattoria e non solo!

Oggi non posterò una ricettina romantica ma voglio parlarvi del mio ristorante preferito.

La trattoria da Amerigo si trova a Savigno sui colli bolognesi.
Il paese è famoso soprattutto per la sagra del tartufo che si tiene in autunno, ma noi ci siamo stati (e non per caso) sempre in altri periodi dell'anno.
Il clima che si respira nel ristorante è molto intimo e familiare, si riesce quasi a respirare un profumo d'altri tempi...

La saletta al piano terra

Le ricette proposte sono fatte con ingredienti non solo di stagione ma anche locali, riuscendo a mantenere così un altissimo livello qualitativo.
"Dal lontano 1934, quando Amerigo e Agnese aprirono la Trattoria, il nostro locale è sempre stato un punto di riferimento nella valle. La cucina semplice, fatta di ciò che il cortile, il pollaio, l’orto, i campi ed i boschi offrono sono - oggi come ieri - l’anima dei nostri piatti.".
Non usciamo quasi mai per le feste "comandate" prefisco cucinare qualcosa di buono in casa piuttosto che andare fuori e spendere tanto per mangiare male. Quest'anno abbiamo deciso di fare un'eccezione per il 31 Dicembre e non ci sarebbe stato altro posto dove ci saremmo fidati ad andare se non da Amerigo.
Quando poi li abbiamo contattati per prenotare e ci hanno comunicato che il costo del menu dell'ultimo dell'anno sarebbe stato uguale a quello di qualunque altro giorno abbiamo avuto l'ennesima conferma della loro serietà!
Il sacchettino con il pane fatto in casa

Tortellini in brodo di gallina vecchia

Lasagne al ragù bianco, carciofi e tartufo pregiato
Di secondo c'era della carne di maiale cotta in due diversi modi, una stufata e una al forno, con cardi e patate per contorno.
E poi il dolce, che come potete vedere dalla foto, ho prima addentato e poi fotografato :P
Frati fritti con salsa agli agrumi
E per finire: LUI! Ecco per LUI io potrei andare a piedi fino a Savigno, perchè il suo sapore, la sua densità, il suo colore vi giuro che non li si trova ovunque!
Nocino Riserva invecchiato 10 anni
Hanno commesso l'errore di lasciare la bottiglia al tavolo, bottiglia praticamente piena che non è stata restituita vuota solo per vergogna! Da persone educate ne abbiamo lasciato giusto un pochino ;)

Andare al ristorante è una cosa che adoro, non amo andare a ballare o uscire dopo cena, se volete rendermi felice portatemi al ristorante. Ma d'altra parte sono anche molto selettiva, perchè se devo andare fuori, pagare, per mangiare peggio di come mangio a casa mia, ecco lì la poesia con il ristorante finisce. Quindi i ristoranti di cui vi parlerò sul mio blog saranno quei ristoranti dove non si mangia in modo normale, ma dove la differenza tra i nostri fornelli e i loro è assolutamente percettibile!

Quindi se capitate nei dintorni di Bologna non perdetevi Amerigo, garantisco io!

PS: Naturalmente non ho alcuna collaborazione con la Trattoria da Amerigo e tutto quello che ho scritto mi è venuto dal cuore...ma se il signor Bettini venisse a conoscenza di questo post e in cambio volesse offrirmi una cena io...ripeto...parto anche a piedi :P!

13 febbraio 2012

Le Castagnole di Antonia e la Festa dell'Amore

Per me il Carnevale non è mai stato un periodo di tempo indefinito, ma il Carnevale era per soli tre giorni all'anno, Giovedì, Domenica e Martedì grasso poi iniziava la Quaresima con il Mercoledì delle Ceneri.
Io aspettavo quei tre giorni con un'eccitazione assoluta anche perchè i vestiti me li confezionava mia mamma e già subito dopo Natale bisognava decidere quale sarebbe stato il costume da indossare. Passavano poi settimane di prove, di cucito e di ricerca degli accessori...tutto per sfoggiare la mia maschera per soli 3 giorni!
Oggi non è più così e il carnevale si festeggia per infinite domeniche prima, durante e dopo Pasqua.
Questo scordarsi delle tradizioni e soprattutto del significato che una festa porta con sè (a prescindere da quello Cattolico) lo trovo figlio del nostro tempo...e come ormai in quasi tutto è il business che ha avuto il sopravvento.
I dolci di carnevale della mia infanzia erano le chiacchiere, ma dopo essermi trasferita in Romagna ho scoperto le castagnole di cui mi sono abbuffata per tanti anni! Le versioni sono molteplici, con o senza burro, con o senza Alchermes ma sicuramente tutte fritte!
La mia amica Antonia (romagnola DOC!) mi ha invece mandato questa ricetta della castagnole cotte al forno.
Le castagnole di Antonia
INGREDIENTI:
200 ml acqua
100 ml Olio di semi
200 gr farina
2 uova
50 gr zucchero
un pizzico di sale
1/2 bustina di lievito per dolci

PROCEDIMENTO:
Mettere in una pentola l'acqua, l'olio, il sale e lo zucchero e portare ad ebolizzione.
Togliere dal fuoco e aggiungere tutta la farina, mescolando rapidamente e le uova uno per volta. Per ultimo il lievito. L'impasto deve essere elastico ma non appiccicoso, quindi eventualmente aggiungere un po' di farina. Fare delle piccole palline con le mani e riporle sulla teglia da forno distanziate per evitare che in cottura si attacchino.
Cuocere in forno caldo a 160° per circa venti minuti finchè non risultino gonfie e dorate.
Lasciarle raffreddare e bagnarle eventualmente con l'alchermes oppure passarle direttamente nello zucchero.
Questa è la mia versione senza alchermes:

E siccome abbiamo parlato tanto di tradizione...
...qualcuna ho provato a friggerla per seguire la ricetta originale:

Sicuramente un po' di differenza tra quelle fritte e quelle al forno c'è, quelle fritte rimangono leggermente più morbide dentro e croccanti fuori, mentre quelle al forno si asciugano un po' di più. Bagnandole con l'alchermes forse questa differenza non si sente più di tanto.
Le trovo comunque ottime anche nellea versione light e sono sia facili che veloci da preparare.
Gustosi dolcetti da servire come fine pasto, per il the delle 5 e perchè no anche a colazione con un po' di marmellata (io stamattina le ho mangiate così!).

Tra le cose e le spersone lasciate in Romagna sicuramente Antonia è tra quelle che mi manca di più!
La nostra amicizia è piuttosto recente, ma non si sa perchè quando ci siamo conosciute sul lavoro tra noi è scattato subito qualcosa, ci siamo ricosciute come simili e in modo del tutto naturale abbiamo iniziato a condividere momenti.
Il tutto si è svolto come in una storia d'amore, perchè poi l'amicizia non è forse la storia d'amore più bella?!
Dedico quindi questo post pre San Valentino a lei, per dirle che è stato bellissimo cucinare questo dolce assieme, anche se in modo virtuale (sia benedetto whatsaap!) e che la nostra amicizia non finirà mai!

San Valentino è la festa dell'amore, non solo dei fidanzati, quindi ricordiamoci più spesso che la cosa più importante è AMARE, qualunque cosa, qualcunque persona in qualunque momento...troppe volte lasciamo che la rabbia, i rancori e la frustrazione per ciò che vorremmo e non abbiamo si impadroniscano di noi...

10 febbraio 2012

L'ospite di speziapazza: Il Kamut alle Verdure di Arianna

Oggi vorrei inaugurare un nuovo spazio per non rendere questo blog troppo autocelebrativo ma farvelo vivere come un salotto...
Un salotto in cui ci si scambia idee e suggerimenti non solo in cucina ma su tutto quello di cui sentiamo il bisogno di parlare.

Per questo se qualcuna di voi, le mie amiche per prime, non avete un blog ma vi va di raccontare qualcosa e di condividerlo con noi scrivetemi a pazzaspezia@yahoo.it.
Sarà per me un onore avervi ospiti...
Oggi è venuta a trovarci la mia amica Arianna, che per amore del suo compagno e del suo bimbo Filippo ha fatto il mio stesso percorso ma all'inverso. Si è traferita dall'Emilia alla Romagna.
Arianna ha anche avuto l'onore di accendere per la prima volta i fornelli della bella cucina di Gianni...che stavano lì tutti brillanti in attesa che qualcuno li usasse per qualche altro scopo oltre che per il caffè della mattina.
Fortunatamente ad un certo punto è arrivata lei a dare un po' di soddisfazione e ad imbrunire questi bei fuochi :P
Arianna ci scrive:
"Questa ricetta nasce dall'esigenza di far mangiare le verdure al mio bimbo di quasi 13 mesi, per questo non è una ricetta adatta a chi ama i sapori forti e decisi, ma ormai ho come missione quella di far mangiare più cose possibili al pupo e soprattutto che facciano bene.

Kamut con salsa alle verdure:


INGREDIENTI per 2 persone e 1/2
- 250 gr di kamut biologico
- 1/2 cipolla rossa
- 3 carote
- 1 pezzo di zucca (la quantità dipende dai gusti)
- 2 zucchine chiare
(aggiungere le verdure che si preferiscono e che si hanno in casa)

PROCEDIMENTO:

In una pentola antiaderente mettere un filo d'olio e la cipolla, far stufare a fuoco basso.
Aggiungere le carote, la zucca e le zucchine tagliate a pezzetti piccoli, allungare con dell'acqua per far stufare bene tutte le verdure fino a che non saranno tenere, aggiustare di sale.
Nel frattempo mettere a bollire acqua salata e far cuocere il kamut (io ho usato quello che si cuoce in 10 minuti).
A questo punto si puo' procedere in due modi:
- frullare le verdure col minipimer per ottenere una crema con cui condire il kamut
- oppure mettere il kamut nella pentola insieme alle verdure e ripassare

Io adoro il kamut, l'orzo, il farro e il riso integrale...è un vero peccato che non vengano utilizzati abbastanza al posto della solita pasta..."
 
Arianna è una vegetariana non per scelta ma per gusto, come l'ho definita io, nel senso che non mangia la carne, e di conseguenza ne cucina pochissima, perchè non le è mai piaciuta particolarmente.
Attendiamo altre sue ricettine vegetariane allora adatte a grandi e piccini!
Grazie Ari!!!

8 febbraio 2012

Pane fatto in casa e tante (forse troppe!) riflessioni.

Oggi più che una speziapazza mi sento una speziainpanne...c'è mancato poco che oltre al look cambiassi anche il titolo del blog :P
Quello di cui ho bisogno è freschezza e pochi fronzoli...ecco il perché della nuova immagine!
In questi giorni io e M. ci siamo trovati più di una volta a fare delle considerazioni che gira e rigira finivano sempre lì: bisogna tornare a vivere come i nostri nonni!
Sono sempre più convinta che la nostra generazione stia pagando le colpe dei nostri padri. Padri cresciuti da genitori che conoscevano bene il sacrificio, la fame, il lavoro come anche l'unione della famiglia, i sentimenti genuini e puri con gli amici, il rispetto verso il prossimo. 
Credo che questi siano i valori a cui bisogna tornare e non da meno alle piccole abitudini che per i nostri nonni erano quotidianità.
La nevicata di questi giorni ci ha spinto a queste riflessioni, ci ha spinto a chiederci "ma una volta i nostri nonni come facevano?!". I supermercati presi d'assolto, la mancanza del pane nei negozi perchè il lievito di birra non veniva consegnato e tutti i disaggi che questa neve porta alla nostra vita di oggi ma non a quella di ieri. 
Anche la natura probabilmente ci sta mandando un messaggio, anche lei vuole costringerci a fermarci un attimo e almeno, per qualche ora, ad abbondonare la nostra schizzofrenica vita. 
A noi non resta che assecondarla.
Noi, senza dimenticare di vivere nel 2012, vorremmo tornare al passato. Riappropriarci di abitudini che forse portano con sè valori.
Un piccolo passo è la scelta di fare il pane in casa utilizzando solo il lievito madre. Non è sicuramente semplice, c'è bisogno di tempo e di organizzazione...per questo bisogna sfoggiare le nostre doti manageriali ;)

La mia cara Diletta (la pasta madre) mi è stata donata il giorno di Natale dalla zia di M. quando è arrivata l'ho studiata un po' da lontano e ci sono voluti dei giorni prima che entrassimo in confidenza.
Adesso assieme ci divertiamo un sacco!

INGREDIENTI:
400 gr di pasta madre rinfrescata
500 gr acqua tiepida
500 gr farina kamut
500 gr farina semola
2 cucchiaini zucchero di canna
2 cucchiaini sale
2 cucchiai Olio EVO

PROCEDIMENTO: 
Sabato sera: sciolgo nella planetaria la pasta madre con l'acqua tiepida. Aggiungo poi tutti gli ingredienti e lavoro l'impasto fino a che non risulti liscio ed elastico. Lascio lievitare per tutta la notte avendo cura di coprire con un panno l'impasto affinché la superficie non si secchi.
Domenica mattina: lavoro nuovamente l'impasto e lo divido in 4 parti uguali ottenendo così delle pagnottelle di circa 450 gr. (faccio questa operazione solo perché ho un fornetto elettrico e non riuscirei a cuocere pagnotte più grandi, ma con il forno tradizionale potete dividere l'impasto anche solo in due parti).

Faccio lievitare ancora per 5 ore e inforno a 180° per una ventina di minuti. Se le pagnotte sono più grandi ci vorranno 30/40 minuti circa.


Appena sfornato e per tutto il pomeriggio riempie la casa di un profumo così intenso che non ci resta che arrenderci ad essere tutti più buoni ;)


6 febbraio 2012

La mia vita shabby chic

Oggi ho avuto un'illuminazione! Oggi ho trovato per caso lo stile che più mi rapprensenta e che io erroneamenente definivo country (e chi mi conosce sa bene che io forse sono tutto fuorché country!) oggi ho capito che io voglio essere SHABBY CHIC!
Quando mia mamma sfogliava le sue riviste di arredamento rimaneva incantata dallo stile country, io invece da qualcosa di più delicato che fino ad oggi non sapevo definire.
A volte lo chiamavo provenzale, ma nel provenzale c'è troppo blu e a volte lo definivo british, ma lì c'è troppa moquette ;), ma oggi ho capito: IO SONO SHABBY!
Per farvi capire cosa intendo vi rimando alla definizione trovata su questo blog che definisco a dir poco meraviglioso!
Mi rendo conto che una parte della mia vita è già molto shabby, un'altra, per esempio la casa non lo è per niente (ma non per mia responsabilità :P). Come molti di voi sapranno già io e M. non viviamo in una casa nostra perchè una "casanostra" ancora non c'è.
Ma proprio l'altro giorno, guardando fuori dalla finestra mentre la neve cadeva lenta e il nostro cane faceva il matto, abbiamo capito che casanostra non sarà un appartamento o una villetta a schiera, ma casanostra sarà una piccola casa di campagna...

immagine presa dal web
Con il tempo che stiamo vivendo, con questa maledetta crisi che ci tormenta, per il momento non ci resta che sognare...e quindi io sogno!
Non sogno una vera e propria casa, ma sogno soprattutto un'atmosfera...sogno una stufa a legna nella nostra grande cucina, un caminetto acceso in salotto, un divano comodo e pieno di cuscini a righe chiare, il nostro cane e magari anche un bel gattone raggomitolati vicino a noi, maglioni extra large che mi avvolgono, tra le mani una tazza fumante del nostro Elephnat Blanc alla rosa.

immagine presa dal web
Sogno tutto questo e altro ancora e nel frattempo divoro queste pagine:

Country Kitty
Apple Pie


Mentre sogno vado a comprare i croccantini al nostro bassotto...perchè altrimenti la nostra nuova casa shabby non la vedrà mai...se lo faccio morire di fame :P
Baci

5 febbraio 2012

La domenica con la pasta HomeMade!

Come la maggior parte di voi che leggete siamo ancora sommersi dalla neve quindi oggi domenica più che casalinga!
Ci siamo svegliati presto come ci piace fare sempre e dopo aver lasciato il lettone tutto per M. (così si stiracchia bene bene e piano piano torna sulla terra) sono scesa in cucina per dare il buongiorno al mio secondo amore (quello basso e peloso). La neve in questi giorni lo rende elettrico, non faccio in tempo ad aprire la porta del giardino che schizza fuori e riemerge con il tartufone tutto bianco!

Dopo aver fatto colazione abbiamo deciso che per pranzo avremmo cucinato gli gnocchi di patate e gnocchi di patate e zucca! Un mix praticamente! Non abbiamo seguito la ricetta tradizionale che prevede patate, farina e uova e abbiamo deciso di impastare solo patate e farina, dando vita alla versione VEG in pratica!


INGREDIENTI:
x gnocchi di patate:
300 gr patate schiacciate
70 gr farina 00
x gnocchi di patate e zucca:
300 gr patate schiacciate
300 gr zucca
140 gr farina 00


PROCEDIMENTO:
Dopo aver preparato i due impasti abbiamo fatto gli gnocchetti...sulle varie forme potete cercare un po' su you tube. Noi li abbiamo tagliati con il coltello dopo aver filato dei cordoncini con le mani.
Cuocere metà gnocchi di patate e metà di zucca e patata in abbondante acqua salata (ricordatevi il goccino d'olio), quando gli gnocchi verranno a galla con una schiumarola passarli nella padella del condimento.
Gli gnocchi sono delicati, quindi "maneggiate" con cura ;)
Come condimento abbiamo usato quello che la dispensa offriva: misto di funghi, radicchio e besciamella 100% vegetale.

Ci stiamo prendendo proprio gusto a mangiare di domenica la pasta HomeMade!

Questi sono invece gli strozzapreti con le zucchine che abbiamo preparato la scorsa settimana

Anche qui l'impasto è fatto solo con farina e acqua, come gli strozzapreti devono essere e dopo aver tirato un po' l'impasto con il mattarello si tagliano delle strisciolinine che passando tra le mani si arricciano...si strozza il prete appunto! Il procedimento è complicato da spiegare ma non da fare, un aiuto potete trovarlo qui.
Chiedo scusa se a volte non sono precisa con le dosi degli ingredienti ma come spesso capita a chi si diletta in cucina, si va un po' ad occhio e a gusti. Quando si fa la pasta in casa si aggiunge o meno farina in base a come si sente l'impasto tra le mani. Quindi per gli strozzapreti abbiamo pesato 200 gr di farina e poi abbiamo aggiunto acqua ad occhio fino a che l'impasto non ci è sembrato pronto per essere lavorato!
Adesso vado a sfornare i miei 2 kg di pane che ci serviranno per affrontare questa settimana di freddo...o almeno una parte della settimana. Foto e procedimento al prossimo post ;)
Baci baci

3 febbraio 2012

Piccoli doni inaspettati...

Ho appena ricevuto in dono questo bellissimo premio da Katy e Giorgia e devo ammettere che la cosa mi lusinga molto essendo su blogger da 15 giorni appena.

Non amo molto parlare di me, preferisco che le persone mi scoprano vivendomi accanto (in modo reale o virtuale che sia), ma questa volta farò un piccolo sforzo!
  1. Dimostro alle persone quanto ci tengo a loro nutrendole, passerei intere giornate tra pentole e fornelli solo per vedere qualcuno dei miei cari mangiare poi tutto con aria soddisfatta. Nutrire non è forse il primo gesto di amore che fa una mamma con il proprio bimbo?!
  2. Mi piace ancora stupirmi delle cose che mi circondano...un bel tramonto, un arcobaleno inaspettato, tanta neve alla finestra!
  3. Adoro stare in pieno agosto alle 2 di pomeriggio sulla mia spiaggia deserta a godermi il mare e il sole, una spiaggia deserta in agosto si trova solo in posti magici come il mio.
  4. Amo leggere, soprattutto romanzi della letteratura inglese di fine '800, a volte credo di aver sbagliato epoca, datemi un caminetto acceso, luce proveniente da un candelabro, gonnelloni ampi e la nebbia alla finestra...potrei vivere così per sempre!
  5. Ho una forte adattabilità, cambio città, strade, abitudini alimentari senza alcun problema anzi felice di questi cambiamenti...gli amici quelli no...ben vengano i nuovi ma i vecchi, quelli veri, sono sempre lì!
  6. Ho sostenuto da sempre di amare gli animali, ma ho capito cosa volesse dire davvero da quando ad agosto è arrivato Edwin, il nostro bassotto nano. Provo un amore da fuori di testa per questo piccolo e dispettoso quadrupede nero!
  7. Agisco di istinto nella maggior parte delle situazioni, non vuole dire che non mi fermi prima a pensare alla decisione giusta da prendere, anzi ci ragiono e ragiono su, ma poi finisco con il seguire la mia pancia, il mio cuore...che fino ad ora non mi hanno mai fatto affondare!
Non so se adesso è un po' più chiaro chi sono...in realtà faccio fatica anch'io a stare dentro delle definizioni.
Ringrazio ancora le mie amiche virtuali per questa possibilità e passo la parola a:


Vi abbraccio tutti!

2 febbraio 2012

A volte ritornano...le puntarelle di Chiara!

Amo i contorni di verdura, in particolare quelli caldi, magari ripassati in padella e sufficientemente unti :P
Un po' meno le insalate, soprattutto in inverno.
Invece ieri sono rimasta piacevolemente stupita da questa insalatina che ho mangiato qualche anno fa da una carissima amica a Roma ma di cui non mi ricordavo assolutamente.
Quando martedì, io, Guido ed Edwin, siamo andati al mercato, abbiamo deciso di comprare le puntarelle, in realtà pensando di comprare della cicoria.
Quando sono tornata a casa ho fatto un giretto sul web prima di cucinarle e ho così scoperto che le puntarelle sono tipiche del Lazio e che si mangiano soprattutto in insalata (ecco cos'erano quelle che avevo mangiato da Chiara!).
Ho separato quindi le foglie dai germogli. I germogli infatti sono quelli che useremo per l'insalata.
Li ho tagliati a listarelle sottilissime e messi, con un mezzo limone spremuto, a bagno in acqua ghiacciata (io li ho tenuti in frigo) per qualche ora affinchè si arriccino. Questo fenomeno dell'arriccio però avviene se i germogli sono abbastanza lunghi, i miei erano nanerottoli quindi non si sono mossi di molto!
Dopo un paio d'ore ho scolato le puntarelle e ho aggiunto un finocchio tagliato sottile, un'arancia tagliata a vivo, olio, sale e aceto balsamico.


Posso dirvi che ho trovato il mix di verdurine e frutta molto molto buono!
A questo punto vi starete chiedendo cosa ne ho fatto delle foglie che ricoprivano i germogli...beh naturalmente le ho sbollentate e ripassate in padella con olio, aglio, peperoncino e pan grattato...una goduria!
W le puntarelle allora (di cui tra l'altro non si butta via niente)!!!

PS: Naturalmente dedico questo post a Chiara, augurandole ogni gioia, visto il bellissimo e delicato periodo che sta vivendo! Io sono sempre con te!

Con questa ricetta partecipo al contest di DIARIO DELLA MIA CUCINA


Panbrioche a modo mio!

Ieri ha nevicato per tutto il giorno per cui felice di una giornata di vacanza inaspettata mi sono messa a panificare!
Ultimamente rinfresco spesso la mia pasta madre così quando decido di sporcarmi di farina lei e sempre lì, pronta e felice, ad impastare con me.
Vi avevo già avvertiti che non sono molto normale (d'altronde il titolo del blog parla chiaro) per cui anche la pasta madre è stata battezzata.
Si chiama Diletta, perchè si diletta con me a farne di tutti i colori!
Ieri M. mi ha detto: "Perchè non fai un pane dolce per la colazione?" e io ho risposto: "Certo, un panbrioche!". Io e la mia Diletta siamo sempre pronte a soddisfare i desideri del cavaliere della Brughiera! In realtà ho così la scusa di cucinare e soprattutto mangiare a volontà ;)
Lo spunto per ricetta è stato preso dalla Comunità del Cibo Pasta Madre, consulto infatti sempre loro prima di fare qualunque nuovo impasto.

INGREDIENTI:
200 gr pasta madre rinfrescata
500 gr Farina di Kamut
2 tuorli
3 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaio di Olio EVO
1 cucchiaino di sale
Succo di un'arancia
Latte di soia q.b.
Una manciata di uvetta ammollata
Una manciata di arancia candita frullata (non amo i canditi in pezzi, ma frullandoli rimane il profumo ma non si sentono nell'impasto)

PROCEDIMENTO:
Ho fatto l'impasto con la macchina del pane. Di solito uso questa o la planetaria (una stupenda planetaria data gentilmente in prestito dalla suocera visto che lei non l'ha mai usata! Adesso ci pensa la spezia a consumarla ;-)).
Ho messo tutti gli ingredienti nel contenitore e ho aggiunto un po' di latte di soia verso la fine perchè l'impasto risultava un po' duro.
Ho lasciato lievitare un'oretta e mezza all'interno della macchina (la mia ha il programma lievitazione per cui tiene l'impasto ad una temperatura tiepidina per circa un'ora e mezza).
Dopo di che ho spostato l'impasto in uno stampo da plumcake, rivestito con carta da forno, e l'ho fatto lievitare per altre 2 ore vicino al termo.
Per quanto riguarda temperatura e tempo di cottura, non so veramente che dirvi...
L'ho cucinato con un fornetto elettrico per cui ho tenuto al massimo la temperatura solo delle serpentine inferiori, controllando che non si bruciasse nulla, dopo circa 30 minuti ho acceso quelle superiori per far dorare la superficie.
Controllate cmq con uno spiedino se l'interno del panbrioche è cotto prima di sfornare.

Stamattina abbiamo fatto una colazione dolcissima, il nostro bassotto che scodinzolava, il mio amore (sempre di buonissimo umore la mattina presto come immagino tutti gli uomini, della brughiera in particolare :P), la neve fuori e soprattutto questo buonissimo Panbrioche! Mancava solo un caminetto acceso (ma non si può avere tutto nella vita!).
Il succo d'arancia, i canditi e l'uvetta lo fanno somigliare molto ad un panettone, ma rispetto all'impasto che avevo fatto per Natale questo è decisamente più morbido, nonostante non ci sia il burro.
Credo che sarà una costante delle nostre future colazioni.
Tra l'altro la colazione è il pasto della giornata che più mi piace!
Prometto di provare la versione Vegan al più presto eliminando anche i tuorli...vi farò sapere!
Nel frattempo ne vado a mangiare un altro pezzettino...non vi avevo detto che è ottimo anche per merenda ;-)